Asparago bianco del Friuli Venezia Giulia
Uscendo dalla nostra regione si incontrano altri consorzi di produzione degli asparagi in Italia, oltre a marchi registrati. Il primo che citiamo è l’”Asparago bianco del Friuli Venezia Giulia DOP”, coltivato secondo un preciso disciplinare: «non oltre i 300 metri s.l.m. ed esclusivamente su terreni sciolti alluvionali o morenici». Solo queste caratteristiche pedologiche e di altitudine permettono di «garantire l’ottenimento di turioni rispondenti alle caratteristiche definite dal disciplinare».
Gli appezzamenti friulani inoltre, non devono presentare «ciottoli e pietre in superficie; meno del 5% di ghiaia grossolana; classi tessiturali, secondo la classificazione USDA, sabbiosa, sabbiosa-franca, franco-sabbiosa, franca, franco-limosa».
La raccolta avviene tra aprile e maggio, periodo ottimale per caratteristiche termiche, affinché il turione cresca di ottima qualità e senza fibrosità, secondo tecniche agronomiche fortemente legate alla tradizione.
Asparago di Cantello IGP
Quello dell’asparago di Cantello I.G.P è un particolare caso di inghippo burocratico. Dopo anni di lavoro per ottenere l’importante certificazione nel 2016, proprio nel 2020, anno della crisi del covid, questa è stata bloccata (almeno fino al 2022), per il disciplinare eccessivamente restrittivo. I produttori coinvolti sono una decina, mentre il terreno di produzione è limitato a pochi ettari a Cantello, provincia di Varese, per una produzione che si aggira sui 500 quintali. La produzione sta continuando, ma ad oggi gli asparagi non possono fregiarsi del certificato I.G.P.
Ad ogni modo la coltivazione di questo asparago bianco «deve essere effettuata in pieno campo. I terreni destinati a questa coltura sono franco-sabbiosi e vengono accuratamente preparati ai fini dell’impianto con una lavorazione profonda 30-60 cm. La messa a dimora delle piantine o “zampe” deve essere effettuata in solchi profondi dai 20 ai 30 cm disposti in file distanti tra loro almeno 2 m. Nel mese di marzo si procede con la rincalzatura o “baulatura” delle piante di asparago. L’operazione viene effettuata con una macchina che, passando a scavalco tra le fila, crea un cumulo di terreno, coperto successivamente con un telo nero, che mantiene le piante al riparo dal sole.
Questo metodo di coltivazione serve a mantenere l’asparago perfettamente bianco…». La raccolta va da fine marzo fino a giugno e il prodotto finale è un turione con lunghezza massima di 22cm. Il gusto è particolarmente delicato, tanto da essere apprezzato anche crudo.
Consorzio di tutela Asparago Verde di Altedo IGP
Il consorzio nasce nel 2003 non solo con l’intento di valorizzare questo asparago, che unisce il sapore più intenso del gambo a quello più dolciastro del germoglio, ma anche di aumentarne la produzione. L’area di produzione dell’Asparago Verde di Altedo I.G.P si estende «tra la via Emilia in provincia di Bologna, la costa adriatica ed il Po in provincia di Ferrara». Gli operatori coinvolti sono poco più di dieci, per un totale di 42 ettari a coltura. Il prodotto finale, documentato sin dal XIII sec., è un asparago lungo tra i 17 e 27cm, con diametro minimo di 3mm.
l sapore intenso del gambo e quello dolciastro del germoglio sono unici; l’Asparago è indicato sia per primi piatti sfiziosi in abbinata con gamberi o seppie, sia come contorno leggero
Soprattutto nei primissimi anni di raccolta le tempistiche sono molto ristrette e precise per non rovinare la pianta, che per ogni ettaro permette di ottenere al massimo 10 tonnellate di asparago/asparagina. Infine, «la data di raccolta non si deve protrarre oltre il 20 giugno.»
Consorzio Asparago Sovrano Verde (Sicilia)
Questo consorzio fa parte della rete di valorizzazione “Valore Sicilia” e ha sede nella splendida cornice di Piazza Armerina, in provincia di Enna. Costituito nel 2013, il consorzio punta a tutelare e valorizzare (anche con sagre ed eventi) «l’asparago prodotto dalle 13 aziende agricole collocate nelle province limitrofe».
L’asparago sovrano presenta caratteristiche organolettico specifiche e ottime qualità. Grazie al particolare clima e al territorio collinare arido, presenta un sapore «delicato ma allo stesso tempo sapido ed armonioso». La produzione va da fine gennaio a fine maggio e guarda all’utilizzo di tecniche «colturali a basso impatto ambientale secondo i principi della lotta integrata e della buona pratica agricola, regolato dal rispetto del disciplinare di produzione».
La produzione si concentra su asparagi di varietà «Extra, Prima, Seconda, asparagina ed asparagi punte». Queste varietà hanno tutte «lunghezza massima di 25 cm ed una colorazione verde per oltre i 3/4 della lunghezza ed un apice ben serrato».