Storia e consorzio dell’asparago bianco di Bassano

Sembra che l’asparago venga dalla Mesopotamia, quella terra fortunata dove, secondo qualche studioso, sarebbe stato posto il paradiso terrestre. Nel paradiso terrestre, tra tante piante… deliziose, poteva mancare l’asparago?

Dalla Mesopotamia si sarebbe diffuso, in epoche remote, nelle regioni temperate. Certi reperti egiziani comproverebbero che l’asparago era conosciuto nell’antico Egitto e proprio dall’Egitto si sarebbe diffuso nel bacino del Mediterraneo. Usato, per parecchio tempo, solo per le sue qualità medicamentose e terapeutiche, si cominciò a farne uso anche in cucina e, in breve tempo, ha avuto le considerazioni e gli onori che gli competono.

La presenza, in Italia, della specie orticola e delle altre selvatiche è così antica che l’asparago viene considerato indigeno. Sembra certo che, presso i Romani del Basso Impero, l’asparago fosse in auge e rappresentasse uno dei piatti più ricercati. Tant’è vero che, a mano a mano che i Romani conquistavano nuove terre, ne stimolavano la coltivazione.

Nel 1600, gli asparagi, oltre che nel territorio della Repubblica Veneta, erano coltivati in tutta Europa: in Francia contribuivano a formare menù meravigliosi. Il celebre giardiniere La Quintinye riusciva a far gustare asparagi al ghiotto Re Sole (1678-1715) perfino nel mese di dicembre. Come si può arguire, eccezionali erano, per i tempi, il palato e il mese di degustazione!

L’inizio del secolo XVIII segna una svolta nelle colture del’asparago, con la comparsa nei giardini d’Olanda, del Belgio, della Francia, di una nuova varietà di dimensioni mai viste, che presentava pregi qualitativi e quantitativi nettamente superiori agli asparagi coltivati a quei tempi.

La nuova varietà costituì una grande conquista per l’orticoltura di tutti i paesi. Agronomi e agricoltori si dedicarono alla coltura del grosso ed eccellente “asparago d’Olanda“. La varietà olandese si diffuse anche in Italia. A questa varietà ne seguirono altre. Con tali conquiste, le colture progredirono dovunque.

ASSOCIAZIONE TUTELA E VALORIZZAZIONE DELL’ASPARAGO BIANCO DI BASSANO

La nascita di questa associazione e’ merito di alcuni lungimiranti soci,che hanno creduto da sempre alle uniche caratteristiche del prezioso turione bianco: l’asparago bianco di Bassano del Grappa.

Ora e’ stato raggiunto anche l’obiettivo dell’ottenimento della D.O.P. ottenuto grazie alle sinergie tra la coldiretti, le associazioni di categoria e le varie amministrazioni comunali. Con questo marchio si vuole certificare un prodotto, per tutelare e garantire un gioiello troppo spesso maldestramente imitato: l’asparago di Bassano.

Nel disciplinare la D.O.P. viene così definito il bacino storico della coltivazione dell’asparago di Bassano, che comprende i vari comuni di cui primo Bassano del Grappa e poi: Cartigliano, Rosà, Pove del Grappa, Tezze sul Brenta, Rossano, Nove, Marostica, Mussolente e Cassola.

Questo comprensorio presenta come caratteristica propria un terreno sciolto con elevata presenza di scheletro con buona parte ciottoloso, quindi drenante e con una scarsa presenza di carboidrati.

Oltre a definire il territorio si vuole seguire direttamente la produzione fornendo tutti gli elementi necessari ai soci attualmente iscritti.

Si consigliano le varietà più adatte, come: arak, ringo, darcana, growling, marte. Si cerca di ottimizzare la resa con la concimazione organica, si consiglia la pacciamatura dell’asparagiaia per evitare il diserbo chimico.

La resa massima consentita è di circa 80 q. per ettaro, anche se attualmente i soci si limitano a 35-40 q. per ottenere una ottima qualità. In questo modo si può ottenere un asparago a bassissima fibrosità, dolce, e con un leggero fondo amarognolo.

Facciamo notare che la produzione totale in un anno si aggira sui 900-1000 quintali, questo in condizioni climatiche ottimali. Una produzione comunque insufficiente vista l’altissima richiesta.

L’associazione mira anche alla promozione a 360° dell’asparago bianco di Bassano, creando eventi e serate enogastronomiche durante il periodo marzo-maggio di ogni anno. Così l’interesse per l’asparago si fa sempre più vivo, e noi bassanesi siamo lieti di poter accogliere sempre più appassionati estimatori del famoso asparago bianco!