Etimologia del termine asparago e curiosità storiche
L’asparago è conosciuto fin dall’antichità e la sua origine, come accennato, sarebbe da ricercare in Mesopotamia. Secondo alcuni egittologi ricordiamo poi, che l’asparago (asparagus officinalis) sarebbe stato coltivato per primo dagli antichi egiziani. La questione sul disegno rinvenuto nella piramide n. 17 di Saqqarah (V dinastia 3566 – 3333 a.C.) rimane però aperta, come quella sull’origine stessa del nome: greca (asparagòs) o indiana?
Di certo furono per primi i romani a dare all’asparago grande notorietà, grazie ad autori come Marco Porcio Catone (234 – 149 a.C.), Lucio Giunio Moderato Columella (4 – 70 d.C.) e Marco Gavio Apicio (25 a.C. – 37 d. C.). Il primo rimarrà per secoli guida imprescindibile nella coltivazione dell’ortaggio, con il suo Liber de agri coltura (attorno al 160 a.C ). Columella poi, nel De re rustica approfondirà ulteriormente la materia offrendo consigli specifici. Apicio, infine, fu il più noto gastronomo dei suoi tempi e ci ha lasciato due ricette di torte a base di asparagi.
Infine, una curiosità sulla locuzione “De gustibus non disputandum est”. Secondo Plutarco fu Giulio Cesare a coniarla davanti ai propri ufficiali, durante una cena in casa del notabile Valerio Leone. Quest’ultimo tra le pietanze servì degli asparagi appena colti e cotti velocemente e conditi con burro fuso. Ai generali pare non piacque molto la pietanza, essendo avvezzi all’olio e ritenendo il burro cosa da barbari. Giulio Cesare però, per uscire dalla “delicata” questione rimise tutti d’accordo con la celebre frase rimasta ancora oggi di uso comune.
Gli asparagi nell’arte e nella cultura hanno rappresentato un elemento importante. Chissà quante altre storie nasceranno da un semplice mazzo di asparagi!